Marco D’Agostin
GLI ANNI
Rivelazione della nuova scena performativa, Marco D’Agostin firma un racconto biografico generazionale affidato al talento della danzatrice Marta Ciappina.
GLI ANNI evoca attraverso il suo titolo il racconto biografico e assieme generazionale del romanzo di Annie Ernaux, così come la popolarissima canzone degli 883: del primo sarà riscattato l’andamento narrativo, che accoglie in un “noi” storico una coltre di dettagli; della seconda verrà replicata la trama nostalgica ma leggera. Lo spettacolo, costruito a partire da una playlist di brani pop e rock dagli anni ’60 a oggi, ci proietterà in una carrellata di ambienti, scene e brandelli vari di vita familiare, nel tentativo di sottrarre all’oblio quante più immagini possibile.
Scena e platea respireranno congiuntamente, in un collettivo viaggio a ritroso verso quel punto della vita che ha segnato in tutti noi un prima e un dopo. La memoria, maniacale attrezzista di scena, si eserciterà in una danza che esplora il baratro tra “la sconcertante realtà di ciò che accade nel momento in cui accade e la strana irrealtà che, anni dopo, ammanta ciò che è accaduto”.
di Marco D’Agostin
con Marta Ciappina
interventi musicali e editing video Luca Scapellato
luci Paolo Tizianel
conversazioni Chiara Bersani, Lisa Ferlazzo Natoli, Paolo Ruffini
promozione, cura Damien Modolo
organizzazione Eleonora Cavallo
amministrazione Federica Giuliano
produzione VAN
coproduzione Centro Nazionale di Produzione della Danza Virgilio Sieni e di Fondazione CR Firenze, Piccolo Teatro di Milano | Teatro d’ Europa, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, Fondazione I Teatri Reggio Emilia / Festival Aperto, Snaporazverein
sostegni L’arboreto – Teatro Dimora, La Corte Ospitale Centro di Residenza Emilia-Romagna, CSC/Centro per la Scena Contemporanea di Bassano del Grappa
con il supporto di Istituto Italiano di Cultura di Colonia/MiC-Direzione Generale Spettacolo e Tanzhaus nrw, Düsseldorf, nell’ambito di NID international residencies programme
Marco D’Agostin
Marco D’Agostin è un artista attivo nel campo della danza e della performance, premio UBU come Miglior Performer Under 35. I suoi lavori si interrogano sul funzionamento della memoria, dando vita a dispositivi coreografici che a partire da archivi personali o collettivi cercano di innescare con il pubblico pratiche di partecipazione e immedesimazione. Ha studiato l’intrattenimento come forma di una specifica relazione tra performer e spettatore, prendendone in considerazione le zone d’ombra e i fallimenti come luoghi di luminose rivelazioni.
Dopo una formazione con artisti di fama internazionale (Yasmeen Godder, Nigel Charnock, Emio Greco), ha iniziato la propria carriera come interprete, danzando per, tra gli altri, Claudia Castellucci/Socìetas Raffaello Sanzio, Alessandro Sciarroni, Liz Santoro, Iris Erez, Sharon Friedman, Tabea Martin.
Dal 2010 ha approfondito le tematiche legate alla pratica e alla ricerca coreografica con, tra gli altri, Rosemary Butcher, Peggy Olieslaegers, Guy Cools, Lucy Cash, Ginelle Chagnon. È stato invitato come coreografo ospite in molti progetti internazionali: ChoreoRoam Europe (mentoring di Rosemary Butcher), Act Your Age (mentoring di Wendy Houstoun/DV8), CD16/partnership con SNDO School in Amsterdam (mentoring di Katarina Bakatsaki), Triptych/partnership con Circuit-Est di Montréal e The Dance Centre di Vancouver (mentoring di Ginelle Chagnon).
Ha presentato i propri lavori nei principali festival e teatri europei (Rencontres Chorégraphiques de Seine-Saint-Denis, Théatre de La Ville a Parigi, Les Brigitines a Bruxelles, The Place Theatre in London, Sala Hiroshima a Barcellona, e nei festival Santarcangelo, Romaeuropa, VIE, Torinodanza, OperaEstate…).
È stato per due volte tra le Priority Company del network europeo Aerowaves.
The Olympic Games, creato in collaborazione con Chiara Bersani, è stato co-prodotto da K3|Tanzplan (Kampnagel, Amburgo) e dal progetto europeo BeSpectACTive.
Nel 2018 ha debuttato con due lavori: Avalanche (co- prodotto da Rencontres chorégraphiques internationales de Seine-Saint-Denis, CCN di Nantes e Marche Teatro), e First love, una commissione di Torinodanza e Malraux, Scène Nationale Chambéry-Savoie.
Dal 2019, su invito di Boris Charmatz, è uno dei 20 danzatori del progetto XX DANCERS FOR THE 20TH CENTURY, per il quale interpreta il repertorio Schuhplattler dallo spettacolo Folk-s di Alessandro Sciarroni.
Nel 2020 è stato invitato da Marie Chouinard, direttrice della Biennale Danza di Venezia, a realizzare una nuova creazione per i danzatori di Biennale College. Nell’estate 2021 ha debuttato con due nuove creazioni: BEST REGARDS (nomination Premio UBU 20/21 come miglior spettacolo di danza), di cui ERT è coproduttore, e SAGA, realizzato con il supporto del prestigioso
programma New Settings della Fondazione Hermes, nell’ambito del Festival parigino Rencontres chorégraphiques de Seine-Saint-Denis.
Marco D’Agostin è uno dei fondatori di VAN, organismo di produzione della danza riconosciuto e sostenuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Italiano dal 2015. È stato inoltre il protagonista maschile del pluripremiato film “I giorni della vendemmia” (menzione speciale della giuria ai Rencontres du Cinéma Italien de Grenoble, 2011).
Premi principali: Concorso (Re)connaissance, 2° premio, Grénoble (F) 2017; Premio UBU, miglior performer under 35, 2018; BeFestival Prize, 2017 (UK); Premio Prospettiva Danza, 2012; Menzione Speciale Premio Scenario, 2011; Premio Gd’A Veneto, 2010.