

La nascita di un pubblico sempre più composito richiede una riflessione agita tra le potenti connessioni fra il linguaggio della danza e quello del teatro; una riflessione che oggi l’opera di molti artisti contemporanei nazionali e internazionali propone.
Accompagnando tutta la stagione di ERT / Teatro Nazionale a Modena, Bologna e Cesena, Carne è un focus sul corpo e sulla drammaturgia fisica, quella creatività che spazia dallo spettacolo come collettore e contenitore ibrido di linguaggi fino alla coreografia pura, dal teatro-danza alla performance, dalla slam poetry al teatro delle diversità, fino ad arrivare al corpo inteso e proposto come musica o come gesto pittorico.
Carne è un titolo-manifesto, un appello a radicare il pensiero umano nella presenza e nella consapevolezza del peso e del valore della fisicità.
Lo scopo è di portare in luce l’intreccio delle complessità con cui misurarsi nei corpi veri, concreti, combattenti, soli, insieme, in viaggio, in caduta, alla scoperta di intimità rivelate, di umori, di sensi, di comportamenti.
I corpi, nella propria forza e debolezza, sono lo specchio degli enigmi della carne umana.
Una celebrazione della bellezza nata dall’imperfezione, è il primo lavoro solista di Lorena Nogal, storica danzatrice della Compagnia La Veronal.
Una coreografia intima tra movimento e voce per condividere la domanda su come mantenere la speranza di fronte alla scomparsa delle cose.
Personaggi in costume si ritrovano per la festa di Venerdì grasso. Il Carnevale è sovversivo, celebra la vita suggerendo la morte, capovolge il concetto stesso di realtà.
Lo spazio scenico diventa protagonista di un omaggio al mondo del teatro magistralmente messo in scena da una tra le più acclamate compagnie di danza europee.
Rivelazione della nuova scena performativa, Marco D’Agostin firma un racconto biografico generazionale affidato al talento della danzatrice Marta Ciappina.
Una raccolta di studi a partire dalla più piccola forma possibile posata su una superficie vergine
Danza, teatro, videoarte e performance danno vita a un ritratto dell’Europa che, tra storia e mito, indaga l’identità europea per promuoverne un’idea rinnovata, «più unita e più afroasiatica».
In questa coraggiosa sperimentazione, prende vita una ballad-perfomance sulle vicende di Amleto.
Personaggi in costume si ritrovano per la festa di Venerdì grasso. Il Carnevale è sovversivo, celebra la vita suggerendo la morte, capovolge il concetto stesso di realtà.
Il Padre Selvaggio e una sceneggiatura scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1963 e pubblicata postuma nell’anno della sua morte.
Una danza delicata, un corpo che riverbera e dispiega riflessioni sul presente.
Personaggi in costume si ritrovano per la festa di Venerdì grasso. Il Carnevale è sovversivo, celebra la vita suggerendo la morte, capovolge il concetto stesso di realtà.
Il Padre Selvaggio e una sceneggiatura scritta da Pier Paolo Pasolini nel 1963 e pubblicata postuma nell’anno della sua morte.
Da quasi dieci anni, la pratica dell’hit dem folks ha contagiato la danza hip-hop radunando, attraverso i social, artisti per esibizioni improvvisate in strada: un groove irresistibile che è un vero e proprio stile di vita.
Premiato e apprezzato a livello internazionale, il ballerino hip-hop Aziz El Youssoufi intraprende un viaggio nella propria storia e in quella dei tanti “Chibani”, i “vecchi” che hanno abbandonato il paese d’origine per cercare fortuna.
UN PROGETTO DI FOTOGRAFIA E PERFORMANCE
Il celebre coreografo e artista visivo Josef Nadj combina progetto fotografico e performance sul palco.
«Concepire la danza soprattutto come luogo di incontro»: così Josef Nadj definisce il proprio lavoro.
«Concepire la danza soprattutto come luogo di incontro»: così Josef Nadj definisce il proprio lavoro.
Sulle note dei canti tradizionali russi Znamenny, uno spettacolo-rituale per corpo e voce, una liturgia scandita da una danza, verso una misteriosa conoscenza “primitiva” del corpo.
Un esperimento che celebra i corpi nella terza età, con due maestri della coreografia europea impegnati in una produzione che marca il primo passo di una collaborazione tra ERT e Aterballetto, coinvolgendo realtà internazionali tra le più importanti del mondo della danza.
Un esperimento che celebra i corpi nella terza età, con due maestri della coreografia europea impegnati in una produzione che marca il primo passo di una collaborazione tra ERT e Aterballetto, coinvolgendo realtà internazionali tra le più importanti del mondo della danza.
Sofia Nappi, coreografa di fama mondiale, porta in scena una performance pensata durante il periodo di lockdown.